Preferred Citation: Feldman, Martha. City Culture and the Madrigal at Venice. Berkeley:  University of California Press,  c1995 1995. http://ark.cdlib.org/ark:/13030/ft238nb1nr/


 

Appendix:
Documents Cited in Chapter 3

A. Will of Gottardo Occagna, I-Vas, Archivio Notarile, Testamenti, Atti bianchi, notaio Francesco Bianco, b. 125, fol. 349, 19 February 1547 [m.v.; =1548 n.s.]

Die dominico decimanona mensis februarij 1547 Indictione sesta Rivoal ti.

Cum vite sue et terminis etc.: La qual cosa considerando al presente Io gottardo di Ochagna fiol. che fu del quondam misier Alfonso de Benites & al presente residente qui in la cita di Venetia in casa della habitatione del magnifi co misier Zuanagostino de marini gentilomo genovese in la contra de San moyse, ben sano della mente ma molto infermo del corpo et vollendo ordinare delli mei beni: Io ho fatto chiamare et venir da me pre francesc o bianco nodaro di venetia, il qualle presente li testimonij infrascripti. Ho pregatto che scrivi & noti di sua mano il presente mio ordine et lo ultimo mio voler & testamento. Il qualle volgio che sia vallido & fermo per ogni millgior modo. Et in cadauno loco: et tempo: Da poi la mia morte etiam io ordino chel sia rellevato autentico & in publi ca forma per il modo di venetia consuete et cum tute le clausule: cassando et annullando ogni altro testamento per avan ti per mi o dito o scripto o vero ordinato: ma dico che questo sia exequito per lo infrascripto mio sollo com missario. lo quale etiam io per il presente mio ordine instituisco. et volgio che sia il molto magnifi co misier Ioanne Agostino de marini et sollo exequtore et administratore della presente mia com missaria et heredita. Et etiam de tuti et cadauni mei beni, in cadauno loco posti. Et dove che si ritrovasseno spettante et a me per tinen te. Lasso alla scolla de madona Sancta Maria della Carita di Venetia della qualle io ne son fratello ducati vinti/20: azioche vengano li fratelli come et sollito a compagnar el mio corpo alla sepoltura: Lasso allo hospedal delli Incurabilli ducati diese et altri ducati diese io lasso al hospedal de San Zuane Paulo per l'anima mia. doman dato delli altri lochi per il nodaro si come lui se obligato: Rispon do non voler altro ordinar de quelli. Item lasso al mio carissimo fratello misier fra Antoni o dalla Croce, de lo ordine de Sancto dominico delli observanti ducati Cento/100. in segno di fraternal amore et azioche lui se aricordi di pregar Dio per me. Item lasso a madona Suor Maria di San Ber nardo monacha del monastario di sibillia chiamado Sancta Maria di gratia mia honorandissima madre ducati cento/100. zoe ducati cento correnti a lire 6 soldi 4 per ducato azioche lei si degni per lo amor fillial e o vero materno de pre gar Dio in le sue


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oratione per lanima mia: Item lasso al fidellissimo servitor Zuan Piero da zandin ducati quaranta: Simelmente correnti a lire 6 soldi 4 per ducato de moneta venetiana. Item lasso a Alberto Restagno de la Niella scudi dodese doro, et alla sua consorte paula altri scudi cinque che sono in tuto scudi disisette per l'anima mia. Item lasso a misier Lorenzo Sansone genovese da Savona fiol de misier Raymondo mio carissimo, la mia casaca et la mia bereta nova di villuto negro con la sua medalgia in segno di bon amore; et il restante de tute le altre mie robbe et panni io volgio che per il sopradeto misier Ioan ne agostino siano vendute, et il tratto di quelle siano poste al monte del mio residuo. Item ancora lasso al sopradeto misier Lorenzo la mia spada con il suo fodro di villuto, et il mio pugnalle in segno di per fetto amore. Item lasso a Alleandro Donati, fiol di misier piero Donati mio cordiallissimo amico, il mio zaco di malgia. Il qualle se ritrova esser in sua mano et cosi io gello dono per benivolentia stata fra noi. Lasso a valleria putina, la qualle io facto arlevare da dona Anzola barcharolla moier de Sier hieroni mo che Sta a San barnaba. barcharolo dico del magnific o ambasiatore di francia ducati vinti correnti ut supra per il suo maridar o vero monegar, et per l'anima mia: Item io ordino et volgio che se forse per domenticanza se trovasse qualche per sona che iuridicamente monstrassano de dover haver alguna cosa da mi tuti siano sattisfati come porta la iustitia. Item dechiaro et volgio che siano dilligentemente visti tuti et cadauni mei conti a me per tinenti. In ogni loco et tempo et che con cadauno sia tirato in resto, et che siano ben saldati real et iuxtamente, et quan to che me trovassano restare creditore. Tuto sia posto in mio nome et in la presente mia comissaria et nel mio residuo el qual residuo de tuti & qualunque mei beni mobilli stabilli presente futuri caduchi desordenati et pronon scripti si existenti qui in venetia come in spagna et in ogni altro loco, tuto io lasso, et liberamente dono et volgio che sia del mio molto carissimo, et honorandissimo misier Ioanne Agostino de marini soprascrit to mio sollo com missario et exequtore di questo mio ordine il quale io certamente instituisco mio sollo et unico et universal herede, senza alguna diminution overo contradiction, et questo io volgio che sia vallido, si per via del presente mio testamento, come etiam per via de codicillo, o, vero de donatione, et etiam per ogni modo milgiore che si possa di raggione. Item volgio ancora che per il deto herede et com missario mio siano dispensati ducati vinti per lanima mia tra li poveri vergognosi de questa contra de Sancto moyse tame n con lo intervento dil piovano o vero di altro che sia della pre dicta chiesia: per lanima mia: Item lasso per la fabrica della chiesia de sancto moyse zoe per far il corro di essa chiesia ducati cinque per lanima mia. Et al nodaro dil presente mio testamento sia data la sua mercede consueta delli soprascrit ti mei beni come e sollito preterea plenissimam virtutem et potestatem Do tribuo atque conferro soprascrip to meo sollo com issario et unico post obitum meum presentem meum com missariam intromitendi administrandi serviendi et per complendi. Item petendi exigendi et recipiendi omne id et totum de quicquid habere deberem hic et ubique a cunctis michi dare debentibus. Item quietandi solvendi petendi respondendi In iuditio comparendi omnia allia in premissis opportuna negociandi pro ut egomet vivens facere possem statuens firmum et Innapellabile. Si quis igitur. [formula] signum.

[Witnesses]

Io Zuanne morello [?] fo de misier lorenzo fuj testimonio pre gado e zurado

Io Antonio paniza spicial al carro in contra di Sanc to moiese fui testimone pregato et zurato

Io Pompeo gonfalonero [added: milanese] fui testimonio pregato et giurato

Io Ioanne savonese fui testimonio pregato et zurato

[On the outside]


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Testamentu m Domini gottardi de Ochagna filij quondam Domini Alfonsi de Benetes de confinio S. Moysi

Obiijt die vigesima septima mensi s martij et fuit publicatu m die 30 dicti mensis 1567. Rogatum ad meum cancellum intrascripto Domino Ioanni augustino de marini comissario

B. Girolamo Parabosco, I quattro libri delle lettere amorose (Venice, 1561), fols. 103'-105'

[fol. 103 '] Aggiunta, Al valoroso Signor Gotta[r]do Occagna.

Se i dolci comandamenti vostri, Signor Gottardo, cosi mi facessero sapiente, a satisfarvi, come mi fanno ardente ad obedirvi, certamente V. S. sarebbe molto meglio da me, che da qual altro si sia, risoluta del bellissimo dubbio, che ella mi move circa i tre amori: de iquali, benche mal volentieri, per non esserne molto esperto, parlerò poi che da voi mi è comandato. E quanto al primo, dico, che è cosa da saggio il guardar di non inciamparvi dentro, per la molta fatica, che conviensi haver prima, che pervenir si possa ad alcuna risolutione, della qual fatica non ragionerò per haverne parlato assai in un'altra mia, che V. S. potrà veder nel presente libro, scritta al virtuoso M. Horatio Brunetto. Quanto poi al secondo, a me veramente pare, che sia un dolce amore; perche amando [fol. 104 ] una tale, non solamente non si patisce la fatica, che nel primo patir si suole; ma spesse fiate ella la toglie a chi ama di pensare, come pervenir possa al desiderato fine. Quante ne sono state, che in sì fatti casi hanno in un punto trovato rimedij, che in mille anni non harebbono imaginato i piu acuti huomini del mondo? O felicità grande di uno amante; a cui sia concesso veder per sublime ingegno della sua Donna, quasi al dispetto di fortuna, posto ottimo fine al suo desiderio: chi potrà considerar la dolcezza, che all'hora sente quel fortunato, che ad un tempo si certifica dell'amore dell'amata, & di amar cosa di grandissimo valore, poi che non men gli si scopre l'ingegno, che l'affettione di chi egli ama? Oltra ciò, essendo caldo l'huomo di questo secondo ardore, puo egli sempre haver più speranza di conseguir l'intento suo, che in ogni altro: & non men per le coperte, che hanno queste tali Donne alla sua pietà, che per la commodità, che similmente hanno di usarla. queste non hanno poi [fol. 104 '] bisogno che si gli dimostri quale, & quanta dolcezza ben amando gustar si suole: perche elleno ne sono chiarissime, o almanco n'hanno una grandissima arra. onde sono quasi sempre disposte a ricever l'amoroso foco. Si che Signor mio, non mi spiace, anzi mi rallegro, qual hor io veggo uno amico mio darsi in preda allo amare per simil suggetto, del qual non dirò altro perch'io so, che V. S. sa molto meglio di me la dolcezza, che se ne trahe. Circa poi il terzo, io in tanta riverenza, & cosi degno santo & dolce amor le tengo, che quasi non ardisco parlarne; temendo pure di scemar le sue lode, come veramente farò parlandone. Questo è quello ardore, che sempre aumenta nel petto di chi amor degna accenderlo, come per infiniti essempi d'huomini valorosi appare. i quali sempre fino la morte hanno amato estremamente senza mai credere, che piu felice vita si potesse goder quà giù. Questo è quello amore, che solo si possiede senza timore, che si gode senza gelosia. O dolci sguardi, [fol. 105 ] o dolci risi, o dolci parole, che dolci sono ben veramente più che l'ambrosia delli Dei. poscia che considerando chi le dice, non si puo temere, che artificiosamente dette siano, onde si godono poi quei favori perfettamente; il che non lice in altro patto godere. Forse che chi ama persone tali; puo dubitar di non esser sempre tenuto caro, o se a sorte, ilche non puo avenire, gli nascesse timore, che altro gli fosse compagno, non se ne chiarirebbe al primo tratto, senza mille anni portare nel petto l'inferno, come interviene a chi non sa fare cosi sicura, & degna elettione. Che dirò poi di quella santa commodità, che s'ha da ragionare ad ogni hora con chi s'adora? laqual cosa è troppo a far felice un'huomo. ilquale sarebbe degno d'infinita pena, se havendo cotal commodità non rompesse un diamante, o non infiammasse un ghiaccio. Infinite sono le ragioni, per lequali


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io potrei chiaramente far conoscere la felicità di questo amore, superare tutte l'altre: ma voglio, che mi bastino queste po- [fol. 105 '] che; poi ch'io so, ch'elle saranno a bastanza per farvi conoscere l'animo mio. Fra tanto V. S. mi tenga nella sua gratia, & mi comandi.

C. Will of Antonio Zantani, I-Vas, Archivio Notarile, Testamenti, Vettor Maffei, b. 657, fol. 72, 19 June 1559

Anno Ab incarnatione domini nost ri Jesu Christi 1559. Indiction e 2da die vero lune XIX mensis Junij Rivoalti

Considerando quanto sij fragile la vita humana Io Antonio Zantani [inserted: conte et cavalier] fu del clarissi mo messer marco del confin di santa margarita Et che cosa alcuna piu certa non habbiamo della morte et niente lhora di questa essendo al prese nte per gratia d'Iddio sano del mente et inteleto benche alquanto infermo di corpo et jacendo nel leto ho fato venir da me vetor maphei notarijo di Venetia qual ho pre gado acio li beni mei inordinati non remanghino che scriver debbi questo mio testamen to et que llo doppo la morte mia publicar et compir co n le clausule opportune secundo il stil di Venetia. et quando allo altissimo mio creator piacera a se chiamarmi li arricomando et alla madre sua gloriosa Vergene maria et alla [?] sua corte celestial lanim a mia. primo lasso per mei comissarie et executrice di questo mio testamen to la magnifi ca madonna Thomasina mia honorandissim a madre et la mia carissi ma consorte Helena quale pre go che venendo il caso del la morte mia voglino exeguir quanto per questo mio testamento ordino. voglio che l mio corpo sii sepulto per il piovan solo del la mia contra. et quando lui non volesse o non potesse venire de bbi mandare uno altro sacerdote in suo loco. Et voglio per ho sij data la elemosina per il capitolo del la contra secondo il con sueto et sij sepulto il mio corpo al corpus domini in un deposito che voglio sij fato in deta chiesa sopra la parte [?] di mezo che e per mezo lo altar del la madonn a, qual loco ci è stato comesso per le monache che capitular mente. lasso ducati diese al anno inper petuo alla sacristia di essa chiesa de l corpus domini per haverli cosi pro messo altempo che le Reveren de monache mi concessero detto loco. voglio per ho che li ducati 10 che ogni pasqua [?] soglio dar a suor colomba in deto monache in deto monasterio che doppo la morte di essa suor colomba rimanghino ad esso monasterio in loco delli deti ducati 10 al anno. dichiaro oltra cio che la mia sepultura seu deposito sij fato secondo il modello che si atrova in charta azura in la mia cassetta con il [?] di mercado fato con il taiapiera beretino da Verona. il quale taiapiera anco lui ha uno simile dissegno — et preg ho dete mie comissarie a non mancare di hexeguire quanto desopra ordino come credo non mancherano. et per che mi atrovo in due scole cioe la misericordia et S. Thodaro et prima intrai in S. Thodaro avanti la fusse levata in scola grande per ho acio non naschi controversia tra dete scolle, voglio essere accompagnato da ambedue esse scole. ma voglio il mio corpo sii levato per la scolla di S. Thodaro. et voglio le habbino ducati 50 per cadauna del mio. et voglio che in loco di pre ti che essi accompagnino alla sepoltura siino tolti 100 poveri del li piu poveri si possino atrovare alli quali sij dato un torzo per uno. et compagnato che mi haverano li torzi siino sui liberi. Alla mia carissima consorte Helena lasso tutta la sua dote integra et tutti li sui vestimenti denari [inserted: ori] et zoie che lei si ritrova. voglio per ho che della sua dote la si debbi pagare sopra la possession di sesto. Alla mia Honoran dissima madre madonna Thomasina lasso che doppoi che lei si havera pagata del la sua dote la sii donna et madon na d'ogni cosa sino la vive. et doppo la sua morte voglio il mio residuo sij del ospedal del la pieta di Venetia. Item lasso la casa di portoguer fornida et conza come la si ritrova a me sser Thoma[s] donado mio zerman [inserted: per segno damor]. et non fazando quel tutto che io ordino voglio che deta mia madre et consorte restino prive di quanto li lasso et il tutto vadi nel hospedal del la pieta predet o. Et [word deleted] prego detta mia carissi ma consorte et cosi la exorto che la si voglij maridare. et fra


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tanto la pre go stij in com pagnia del la magnifi ca mia madre. Item lasso a sebastian mio servitor la barca fornida come la sta, et voglio il sia vestido per una volta tantum . Item a nicolo mio servitor lasso ducati X. et sii vestido per una volta tantum Dimandado dal nodaro delli altri loci pietosi della cita ha risposto cosi no non voler altro ordinare salvo che lasso al nodaro ducati diesi. [Latin formula follows]

[Witnesses:]

Io Antoni o di Zuanpiero mazzer a san ta malgarita fui testimonio pregado et zurado

Io marchio condan bernardo boter asanta malgarita fui stestimonio pregado et surado

[On the outside:]

19 Junij 1559. Testamentum clarissi mi domini Antonij Zantani comitis et equitis

D. Will of Elena Barozza Zantani, I-Vas, Archivio Notarile, Testamenti, notaio Cesare Ziliol, b. 1257, fol. 321, 22 January 1580 [m.v.; =158I n.s.]; notarized 11 April 1581

In nome del nostro sign or Dio, et della Gloriosa Vergene Maria, ritrovandomi io Helena Zantana relita di mes ser Antoni o del K. per gratia di Dio sana della mente, ne mi parendo di tardar piu mi son messa a scriver di mia mano questo mio testament o et ultim a volonta. prim a ricomando lanema mia al nostro Sign or Dio il qual priego, che fino che li piacera di chiamarmi a se vogli darmi gratia di fare quello che si conviene a una bona sua serva, come desiderio di esser io, et poi al suo tempo acetare ditta anima mia come sua creatura nel suo santo paradiso presso di se. el mio corpo voglio che el sia sepulto al corpus domini nel arca, che fece fare mio suocero dove lui he et el quondam mio marido senza alcuna pompa nel modo che parera a mei comessar i vestita per o del ordine delle munege del corpus domini. voglio che in anti, che sia sepulta, siano fatte le elimosine in fra scritte. prim a siano ditte messe 30 in la mia contra et 30 al corpus domini per lanema mia, et siano depensati ducati 100 in questo modo: al ospedal dincurabili ducati 10, a quello di san zanepolo ducati 10, alli presonieri della forte ducati 10, alle incovertide ducati 10, alle munege del corpus domini ducati 10, a quelle di santa maria Mazor ducati 10, a quele di miracoli ducati 10, a san servolo ducati 10, santa chiara di muran ducati 10, alla croce [+] di venet ia ducati 10, comissari et esecutori di questo mio testament o lasso mes ser Anzolo Barozzi mio carissi mo fratello, mon-signor [?] suo fiollo mio nepotte, mes ser Carlo di Garzoni mio nepote, et Helena sua consorte mia nezza, quali tutti 4 priego, per le visere di Jesu cristo, acordarsi con amorevolezza et dar esecusione in tutto di questo mio testament o et ultim a volonta sopra el cargo delle aneme sue. et si per sorte non si trovasse in casa al tempo della mia morte tanti dinari di bastase a fare le sopra scritte spese prego li mei comessar i con ogni sorte di afeto a trovarli, et poi rimborsarsi con li primi, che si cavera di biave o vini se ne sera o qui, o a sesto, o col trato di mobili come ordinero qui soto. a madonn a iustina zantan a mia Caris si ma parente et compagnia lasso ducati 24 al anno fino che la vivera, cioè ducati 12 a mesi sei da poi la mia morte, et cosi ogni mesi sei la sua rata. et questo per segno di amore si ben conoso, che la merita molto piu, per lamorevolezza che lha usato sempre verso di me. ma so che la non ha bisogno essendo obligati li eriedi del K. mio marido a farli le spese, et vestirla fina, che la vivera, come si contiene nel suo testament o. et si li dovese dar dinari, che molte volte mi servo del suo, come al presente. voglio che la sia satisfatta del tutto et si vedera sul mio libro rouan dove tegno conto con lei, et si la ne havese insalvo nel mio scrigno dove la i tiene voglio subito averto ditto scrigno che li siano datti quelli, che lei dira esser sui, che la conoso Dona di anima, che la non tora si non li sui. et cosi tutta la sua roba, che he, per casa insieme con la mia che lei dira esser


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sua volgio che la li sia datta senza contradition alcuna, essendo sicura, che la non tora si no el s[ua]. a mia cugnada lasso la mia vesta di saga, et a Helena mia neza, per segno di amore 12 delle mie camise, et 24 fazoletti, che la cerna di ditte mie cose quelle, che piu li piazera. lasso [fol. 1' ] alle mie altre 3 nezze munege ducati 3 al anno per cadauna, che sia datti dalli miei eriedi da Nadale fino che le viverano. a zuane dalle Gambarare servitore stando con mi al tempo della mia morte ducati 20 per una volta, et non altro, al macere che mi servira ducati 2 comise delle mie 2 per cadauna. a cornelia che mi serve al presente ducati 10 al suo maritate, a Margarita, fiolla si Anzolo Sartora ducati 10 al suo maritar, a Giulia fiolla di Laura del quondam Gasparo Zantan i ducati 10 al suo maritar. tutti di quelli, che ho da maritar donzele come sera dichiarito qui sotto, priego mia cugnada insieme con Helena mia nezza a despensar tutti li mei drapi di doso di lana, et di pelle per lanema mia tra nostre parente povere si ne sarana, et le fiolle del quondam Gasparo Zantani, et Anzola Sartora, al mio fattor [sartor] si el sera vivo ducati 10 alli mei massari ducati 5 per masaria di quelli che si trovera star su le mie possessi on, che siano disfalcati di sui debiti chi havera con mi, et per che la magior parte del mobile, chio quello? he di comessari a. voglio, che si veda nel prencipio del mio primo libro che le/he notado [?] el mio propio. voglio, che el sia venduto, et da poi fatto li legati sopraditti, et a preso li dinari che si cavera di vini et biave si ne sarano a sesto tutti siano di me sser Carlo di Garzoni mio nepote a conto di ducati 1000, che li ho promesso in contrato. qual prego a contentarse a tuorli [?] in questo modo: quelli che restera al sal, per quello, che i valera a quel tempo, quelli che si trovera al novissi mo in mio nome, per quello, che i valera li cent [?] ducati [?] si ne sarano, et poi per finirse da satisfar ho di mei livelli propii in frial a 7 per cent o ho vero con le mie preme intrade con questo, che li mei eriedi siano obligati a darli ducati 6 per cento suo utile a rason di anno del suo eredito che li manchera fino sia satisfato del tutto, et possi lui tuor qual partido di sopraditi per esser satisfato, che piu li piacera, et per che lano 1571 non fu eseguido el legato del quondam mio marido non essendo reduto el giorno di San to Antoni o el gran conseglio, voglio per discargo de lanima mia, che delle mie intrade siano maridate tante donzele si che siano despensati ducati 103 havendone io fino a questo giorno dispensati ducati 5 di quali dinari voglio, che siano datti ducati 30 alle 3 sopra scritte donzele. resto voglio che siano in 3 anni in maritar tante donzele dispensati li sopraditti dinari, et si in el tempo di ditti 3 anni si maritase una de le tre fiolle del quondam Gasparo zanta ni voglio, che tutti li dinari di questo rason, che si trovera in mano di mei eriedi siano della ditta fiolla, che si maritase ecetuando li ducati 30 de le 3 sopra nominate. et si io ne maritase qualche una ho facese alcuno di legati soprascriti farò notta sul mio libro, per che non voglio, che i siano fatti piu di una volta ne parera stranio ad alcuno che io per la mi sia risolta a maritar ditte donzele essendo questo cargo di comessar i di quel tempo del quondam mio marido, et mio insieme. quello ho fatto, per esser certa, che altri che io non si havera mai veduto a far questo effetto, onde il fato in vita, ho. voglio che li mei eriedi siano obligati a farlo sopra el cargo delle anime sue essendo io sola la debitora. questo voglio che sia fatto per descargo de lanema mia, et della mia consientia. voglio che sia fatta una mansionaria perpetua nella iesia del corpus domini alla qual sia eletto un sacerdote per capelano, per me sser Anzolo Barozzi mio fratello fino che lui vivera, et da poi, per el prim ogenito di sui fiolli mei nepoti et cosi di un in l'altro fino, che ne sara di quella linia da ca Barozzi li qual maniando o mentre che viverano non elegendo in termine di un mese da poi la mia morte, overo da poi la morte del capelano eleto o dal prim o da sucesori. voglio, che sia questo cargo della Reveren da Abadessa del monasterio del corpus domini che el suo capitolo, elegere il qual capelano habbi a dir messa tre volte alle settimana, per lanema mia in ditta iesia et mancando el ditto senza legitima causa di malatia per giorni 15 da dir le 3 messe sopradite chi tochera a eleger debia sopra el cargo de lanema sua elegere un altro in loco suo per elimosina. voglio che habbi ditto capella [obscured] anno tutto el pro che si cavera che ducati 450 di civedale di monte


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novisimo di angarie pagade, che gia ho fatto scriver dal mio nome a quello del monasterio del corpus domini. mio eriede universale di tutti i beni che mi atrovo, et che per alcun tempo mi potese per venire lasso me sser Anzolo Barozzi mio caris si mo fratello, et da poi lui sui fiolli mascoli mei Caris si mi nepoti, ei sui fioli si ne haverano ma nasciti di legitimo matrimonio si, che siano abili andar a consegio avertendo che voglio che le mie possessi on da sesto romagna condicionata, che non si possa ne vender ne impiegar ne in alcun modo o via alienar ne partir. et questo per che conoso, che così unita la he belissi ma non et val qualche cosa che a parirla la valeria poco po la lasso alli mascoli soli fiolli che mei nepoti nasciti come ho ditto che di sopra, et non havendo mascoli che Dio non el voglia a suo fiolle femine legitime et non havendo ne mascoli ne femine voglio, che ditta possessi on vada in Helena di Garzoni mia nezza, et sui fiolli mascoli si ne haverano et non havendo mascoli alle fiolle femine ne si maraveglia alcuno si io lasso le possessi on condicionate per che desidero, che cosi unita la resta in ca Barozzi, per che i cavera onesto utile, che a parirla essendo cosi lontana si caveria poco. et voglio, che li possesori di ditte possessi oni siano obligati pagar le angarie et tenir li coperti in conzo et in colmo come si conviene et questo sopra el cargo de le anime sue. et prego Dio che le lassi galdar alli mei eriedi in gratia sua laus Deo. Helena Zantana.

[On the outside]

1581 Indictione nona mensis Aprilis da undecima Rivoaltj in domo habitationis clarissi mae Dominae Helena Barotio relic ta quondam clarissi mi Domini Antonij Zantani juilis sua, ut dixit, manu propria scriptum, presentantum mihi Caesar Ziliolo Aulae Sereniss imi Populi Venetiani Cancellari per me servandum , et qua ndo occurrerit in publi cam formam elevandum etc.: Et Interrogatus de his respondit o quello, che mi hà parso etc.

[Witnesses]

1582 In mense octobris iuxta ? Aiutalem obijt Reveren dissi ma Intus vero testamenti tenor talis est de verbo ad verbum

Hic finis Testamentum preterra

Iutus verò Testamentum mortalis est De verbis ad verbum Hic finis est Testamenti

E. Orazio Toscanella, I nomi antichi, e moderni delle provincie, regioni, città castella, monti, laghi, fiumi, mari, golfi, porti, & isole dell'Europa, dell'Africa, & dell'Asia; con le graduationi loro in lunghezza, e larghezza & un abreve descrittione delle suddette parti del mondo . . . (Venice, 1567), fols. [2]-[3']

[fol. {2} ] Al Clarissimo M. Antonio Zantani Conte, & Cavaliero. Oratio Toscanella. Viddero alcuni belli ingegni Clariss. Sig. che la lettura dei nomi antichi dava molto travaglio alli studiosi de i tempi nostri, perche le Provincie, & gli altri luochi con nomi differentissimi hoggidì si chiamano; però si diedero a porre di rimpetto a gli antichi, quei che a'nostri tempi s'usano. Con questa consideratione il dottissimo RUSSELLI fece il suo Tolomeo, & il valorosissimo CASTALDI alcune carte, & altri pellegrini spiriti, altre cose in questo proposito tutte utili, & degne. A questo medesimamente considerando M. BOLOGNIN ZALTIERI, che sempre pensa di giovare a' letterati à tutto poter suo, diede carico a me in particolare di raccorre per ordine d'Alfabeto i Nomi antichi, & moderni, accioche i lettori non solo sapessero, come adesso si chiamano; ma à un tratto ordinatissimamente gli sapessero. Cosi feci adunque; ma perche io solo non potea far questa impresa; trovò una persona intendentissima di questa professione, aquale volentieri nominarei sel suo nome sapessi, che non puo essere altro, che hororatissimo [sic ]: & fece, ch'ella supplì à quello, che io non haveva potuto fare, & cosi s'è fatto questo volume di Nomi antichi, & moderni delle Pro-[fol. {2'} ] vincie, regioni, città, monti, laghi, fiumi, mari, golfi, porti, & isole di tutto il mondo, picciolo di corpo certo,


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ma di utilità grandissimo. Et perche egli se ne viene a farsi vedere dalla luce del mondo, ho voluto dedicarlo a V.S.C. laquale prende maraviglioso piacere delle cose di Cosmografia, & di Geografia, anzi d'ogni sorte di dottrine, & d'arti onorate. E pur notissimo, ch'ella s'è di Musica in guisa dilettata, che lungo tempo pagò la compagnia de'Fabretti, & de'Fruttaruoli cantatori, & sonatori eccellentissimi, iquali facevano in casa di lei Musiche rarissime, & tenne anco pagato à questo effetto GIULIO dal Pistrino Sonator di Liuto senza pari. Ove concorre-vano Girolamo Parabosco, Annibal organista di S. Marco, Claudio da Correggio Organista di S. Marco, Baldassare Donato, Perissone, Francesco Londarit, detto il Greco, & altri Musici di fama immortale. Si sà ottimamente che V.C.S. ha fatto fare compositioni preciose, & Stampar Madrigali, intitolati Corona di diversi. Non é nascoso ancora, che S.S.C. dipinge, riccama, & intaglia sopra ogni credenza bene. Quanto poi si diletti d'anticaglie quel bellissimo libro, intitolato, Le Imagini, con tutti i Riversi trovati, & le vite de gli Imperatori, tratte dalle Medaglie, & dalle istorie degli antichi, lo fa chiarissimamente conoscere, & lo fara anco meglio l'altro lib. di Medaglie, che adesso và componendo. Si diletta somigliantemente di Architettura tanto, che ha fatto diverse belle cose, & tra le altre, il modello della chiesa dell'ospitale de gl'Incurabili, ilquale le reca non minor laude di quello, che si sa lo essere ella stata inventrice di detta chiesa, & lo essersi mossa per zelo di carità fino ad accattar per Dio con lunghe & dure fatiche, accio [fol. {3} ] che detta fabrica ad onor della Maestà divina si faccia. E in oltre così cortese, & fautrice & larga benefatrice dei virtuosi, che se fosse un' Alessandro, ò un' Augusto fiorirebbono più che mai tutte le scienze, & discipline, & arti. Ultimamente è tanto affettionata alla sua patria, che arde in desiderio di spendere in suo servigio la robba, & il sangue, & da à conoscere al sicuro, che le fù padre il Clarissimo M. Marco fu del Clariss. M. Antonio Zantani, ilquale per le fatiche durate in prò della Patria, d'uno in altro grado salendo, arrivò à Consigliere, & in quella dignità ci fu molte volte. Che dirò io della buona memoria del Clarissimo M. Antonio Zantani? dirò ch'essendo Rettore à Modone nell'assedio del Turco, per non volersi rendere, fu segato vivo fra duo tavole, & patí prima che morisse tanta fame, che tutti nella terra furono constretti à mangiar cavalli, cani, gatti, & simili animali, & a partir quel poco licor, che havevano coi fondi delle scodelle. Per la gloriosa morte di cosi gran gentilhuomo i Zantani, che successero, onde haveano prima per Cimiero un leopordo [sic ] in un siepe legato ad un pino, levarono poscia sopra l'elmo una corona d'oro, che ha dentro un braccio armato, et una Scimitara, che passa il braccio, con una palma per banda del detto braccio. La corona, & la palma significano, che fu coronato del martirio, & la Scimitara, la morte, con un breve che dice PRO DEO ET PATRIA, perche era morto per Dio, cioè per la fede, et per la patria. Di quì nacque principalmente, che il santiss. Pontifice Giulio III. Si mosse ad ornare V.M.C. del titolo di Conte, & cavaliero, con un privilegio tanto ampio, ch'io non sò, se vedessi mai il piu ampio à miei giorni. S'io [fol. {3'} ] volessi raccontar come casa sua è ripiena di Medaglie d'alto prezzo, di Quadri fatti per mano di pittori illustri, & d'altre anticaglie ricche di Maestà, s'io volessi dire, che fa l'Ascendenza, & Discendenza di tutta la Nobiltà Vinitiana, & che tesse tuttavia una bellissima Historia; non verrei mai à fine di questa lettera. Però lasciando da canto il gran numero de' suoi meriti, vengo a pregarla che non si sdegni, ch'io le habbia dedicata questa opera; ma l'accetti con allegro core, che Iddio le dia lunga vita, & felicità. Di Venetia ai xxii. Agosto. M.D.LXVII.


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Preferred Citation: Feldman, Martha. City Culture and the Madrigal at Venice. Berkeley:  University of California Press,  c1995 1995. http://ark.cdlib.org/ark:/13030/ft238nb1nr/